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Disturbi d’Ansia

 

L’ansia, e’ un fenomeno fisiologico con funzioni protettive, che se ben “calibrato”, evita comportamenti e situazioni potenzialmente pericolose.

Può diventare di interesse clinico, e quindi un disturbo, quando un eccesso d’ansia o una sua comparsa immotivata, limitano la normale conduzione della vita quotidiana con disagio ingiustificato.

Solitamente i sintomi si manifestano come “apprensione”, senso di insicurezza, paura, frequentemente il disturbo si accompagna ad altri disturbi di origine organica o psichica (es: dopo un infarto al miocardio, o, in presenza di un disturbo dell’umore).

Dal punto di vista somatico accade frequentemente di osservare: tachicardia, sudorazione, tremori, vertigini, sensazione di soffocamento, alterazioni del sistema nervoso autonomo con iperattività intestinale, etc.

Solitamente viene distinta in Ansia di Stato e Ansia di Tratto, a seconda che si presenti in un determinato stato/situazione o che faccia parte di un tratto di personalità dell’individuo e quindi sia una costate presenza.

Esistono diverse classificazioni dei disturbi d’ansia, l’elenco che segue è un breve estratto dal DSM IV:

 

  • Fobie:

 

  • A) fobia specifica (precedentemente denominata fobia semplice)

è definita attraverso i seguenti criteri diagnostici (DSM-IV):

Paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifici (es. volare, altezza, animali, ricevere un’iniezione, vedere sangue).

L’esposizione allo stimolo fobico Spesso provoca una risposta ansiosa immediata, che può prendere forma di attacco di panico. Il soggetto riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.

La situazione/oggetto viene evitata oppure sopportata con intenso disagio.

L’evitamento, l’ansia o il disagio interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona (lavoro, scuola,relazioni, etc

L’ansia, gli attacchi di panico o l’evitamento non sono giustificabili da un altro disturbo mentale.

 

  • B) Fobia Sociale (in precedenza disturbo da ansia sociale)

è definita attraverso i seguenti criteri (DSM-IV):

Paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona è esposta a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. L’individuo teme di agire (o di mostrare sintomi di ansia) in modo umiliante o imbarazzante.

L’esposizione alla situazione temuta provoca ansia, che può assumere le caratteristiche di un attacco di panico causato dalla situazione o sensibile alla situazione. Il soggetto riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.

Le situazioni sociali sono evitate o sopportate con disagio.

L’evitamento, l’ansia o il disagio interferiscono significativamente con le abitudini normali della persona.

La paura o l’evitamento non devo essere dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale, o da un altro disturbo mentale.

 

 

 

  • Disturbo di panico:

 

L’attacco di panico, e’ un episodio improvviso di intensa paura in cui si avverte un senso di pericolo o di catastrofe imminente, chi lo subisce e’ portato ad allontanarsi immediatamente dal luogo in cui si trova.

L’attacco raggiunge il suo apice in meno di 10 minuti e la fase acuta puo’ durare dai 15 ai 30 minuti. Il ripetersi di diversi attacchi puo’ portare la persona ad autolimitarsi nella vita quotidiana (puo’ evitare di andare al supermercato, di guidare, etc.).

Puo’ succedere quindi, che l’attacco di panico, non trattato, porti la persona a non uscire piu’ di casa se non accompagnata da qualcuno e puo’  favorire l’insorgere di altre fobie come la fobia sociale o l’agorafobia.

Sempre in modo sintetico possiamo dire che il disturbo è caratterizzato da un periodo di intensa paura o disagio, con la presenza di almeno quattro dei seguenti sintomi sviluppatisi improvvisamente:

  1. Palpitazioni o tachicardia
  2. sudorazione
  3. tremori
  4. dispnea, sensazione di soffocamento
  5. sensazione di asfissia
  6. dolori o fastidio al petto
  7. nausea
  8. sensazione di instabilità, testa leggera o sensazione di svenimento
  9. sensazione di irrealtà o di non essere sé stessi
  10. paura di perdere il controllo o di impazzire
  11. paura di morire
  12. sensazioni di torpore o di formicolio
  13. brividi o vampate di calore

Gli attacchi devono essere inaspettati e ricorrenti e seguiti per almeno un mese da almeno  uno dei seguenti sintomi:

  • preoccupazione pervasiva di avere altri attacchi
  • preoccupazione per le implicazioni dell’attacco e le sue conseguenze (es. avere un attacco cardiaco o impazzire)
  • significativa modificazione del comportamento in occasione degli attacchi

Ovviamente bisogna escludere che l’attacco di panico non sia dovuto agli effetti di una sostanza o a una condizione medica (es: l’ipertiroidismo) e che non sia effetto di un altro disturbo mentale.

 

  • Disturbo d’ansia generalizzata:


Caratteristica del disturbo d’ansia generalizzato è una preoccupazione eccessiva che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, in relazione a diversi eventi o di attività (non un ambito/evento specifici).

La persona che soffre di ansia generalizzata, ha difficoltà nel controllare l’eccessiva preoccupazione. L’ansia e la preoccupazione si presentano con almeno tre dei seguenti sintomi (nei bambini almeno  un sintomo):

  • irrequietezza, o sentirsi tesi
  • affaticabilità
  • difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
  • irritabilità
  • tensione muscolare
  • alterazione del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, oppure sonno inquieto o insoddisfacente)

L’ansia e la preoccupazione, nel disturbo d’ansia generalizzata, non devono essere la conseguenza di un altro disturbo dello stesso asse. L’ansia e la preoccupazione, o i sintomi fisici, devono causare disagio significativo o limitazioni nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.

Ovviamente anche in questo caso bisogna escludere che l’ansia non sia dovuto agli effetti di una sostanza o a una condizione medica (es: l’ipertiroidismo) e che non sia effetto di un altro disturbo mentale.

 

 

 

  • Disturbo ossessivo-compulsivo:

 

Per poter parlare di disturbo ossessivo-compulsivo è necessaria la presenza di cinque criteri generali (A, B, C, D, E):

A) presenza di:

  • Ossessioni
    1) pensieri, impulsi o immagini, ricorrenti e persistenti, vissuti come intrusivi o inadeguati, che causano ansia o disagio significativi;
  • 2) i pensieri, gli impulsi, o le immagini non sono eccessive preoccupazioni per problemi reali;
  • 3) Si tenta di ignorare o sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, con altri pensieri o azioni;
  • 4) Si riconosce che i pensieri, gli impulsi, o le immagini ossessivi sono un prodotto della propria mente;

 

  • Compulsioni
    1) comportamenti ripetitivi (es: lavarsi le mani ripetutamente, riordinare, etc.), o azioni mentali (es: pregare, contare, etc.), obbligatori da mettere in atto in risposta all’ossessione, o secondo determinati rituali/regole.
  • 2) i comportamenti o le azioni mentali sono messi in atto per prevenire o ridurre il disagio, o per prevenire alcuni eventi e non sono collegati in modo realistico con tale finalità, oppure sono chiaramente eccessivi.

B) è accaduto che la persona abbia riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli.

C) Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, richiedono tempo (più di un’ora al giorno), o interferiscono significativamente con la vita quotidiana (Lavoro, relazioni, etc).

D) Se è presente un altro disturbo dello stesso asse, il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non deve essere limitato ad esso.

E) Il disturbo non deve essere conseguente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale.

 

 

  • Agorafobia:

 

L’agorafobia si manifesta come uno stato d’ansia relativo all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto nel caso di un Attacco di Panico. Le situazioni tipiche sono: l’essere fuori casa da soli, l’essere in mezzo alla folla, l’essere al cinema, viaggiare in autobus, treno o automobile.

Se non possiamo escludere la presenza di un disturbo da attacchi di panico (anche se gli attacchi di panico sono spesso presenti), parleremo di Disturbi di Panico con agorafobia.

Le situazioni scatenanti vengono evitate o sopportate con disagio, oppure viene richiesta la presenza di una persona in grado di rassicurare.

  • Disturbo post traumatico da stress:
  • Disturbo acuto da stress: